Cartucce per armi e droga sequestrate a Miano: è il regno del clan Lo Russo

Nello specifico sono state rinvenute e sequestrate 60 cartucce calibro 9x19, 35 calibro 38, 18 calibro 7.65, sette calibro 380, tre caricatori

Centocinquanta cartucce per arma da fuoco e 400 grammi di hashish sono stato sequestrati dagli agenti della Polizia di Stato a Miano. All’interno di un casolare abbandonato in vico Santa Croce, gli agenti del Commissariato Scampia hanno condotto un’operazione che ha permesso di recuperare un ingente quantitativo di munizionamento per diversi tipi di arma da fuoco.




Nello specifico sono state rinvenute e sequestrate 60 cartucce calibro 9×19, 35 calibro 38, 18 calibro 7.65, sette calibro 380, tre caricatori contenenti 36 cartucce calibro 9×19 e un caricatore per fucile Kalashnikov con due cartucce calibro 7.62. Insieme ai proiettili sono stati sequestrati anche quattro panetti di hashish del peso di 100 grammi ciascuno. I poliziotti stanno adesso conducendo le indagini per stabilire a chi appartenesse il materiale ritrovato.

Dopo la caduta del clan Lo Russo, per decenni egemone nella zona di Miano, scaturita dal pentimento delle figure apicali della famiglia , venti sinistri spirerebbero su una zona di Napoli che secondo alcune indiscrezioni provenienti da ambienti investigativi potrebbe trasformarsi presto in teatro dell’ennesima mattanza di camorra. Radio Mala in merito parlerebbe di nuove gang emergenti composte da affiliati poco più che adolescenti, oltremodo violenti e pronti a tutto pur di detronizzare le vecchie famiglie del sistema.




Dal canto loro gli agguerriti sodalizi criminali partenopei forti di una storica tradizione malavitosa e ben ramificati sul territorio starebbero attendendo il momento giusto per sferrare un colpo decisivo a quelli che reputano poco più che “mocciosi”. “Mocciosi” però armati fino ai denti, spesso con fucili automatici da guerra, in grado di spostarsi agilmente a Napoli e nell’hinterland , poco inclini a ricevere ordini e per nulla timorosi di fare vittime innocenti nelle tante “stese” che quasi quotidianamente scuotono il territorio.

Alfonso Maria Liguori



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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.